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Aumentano le case all'asta, +25% in un anno




Aumentano anche nell'ultimo anno le case messe all’asta in Italia. Stando all'ultimo Rapporto semestrale sulle aste immobiliari del Centro Studi Sogeea, al 31 dicembre 2019 sono stati rilevati 23.904 immobili messi all'incanto ma non tutti sono appartamenti residenziali. Sul totale stimato dagli analisti di Sogeea, infatti, 194 procedure riguardano alberghi, bed & breakfast, motel, campeggi e simili.  
Dal Rapporto, presentato questa mattina nella Sala Nassirya del Senato, rispetto all'anno precedente l’aumento degli immobili all'asta è stato del 25 per cento. Guardando ai valori stimati, due case su tre messe all'incanto costano meno di 100mila euro ed il valore complessivo è di 3 miliardi e 500milioni di euro, per un potenziale incasso per le casse dello Stato di oltre 310 milioni di euro per le imposte sull'acquisto dell'immobile.  
"Un aumento del 25% di case vendute all'asta rispetto all’anno scorso deve far riflettere il legislatore" commenta con l'Adnkronos l'urbanista Sandro Simoncini, presidente di Sogeaa e direttore del Centro Studi della società, nel presentare l'ultimo Rapporto semestrale sulle aste immobiliari, oggi nella Sala Nassirya del Senato. "Non serve -argomenta Simoncini- aumentare, come in passato, le vendite detassando le imposte sulle alienazioni degli immobili all’asta, ma occorre evitare che ci siano posizioni debitorie così numerose e importanti". 
"Troppo spesso -argomenta Simoncini- quando parliamo di case all’asta ci si dimentica che la provenienza dell’immobile - per cui oggi chi compra ha delle speranze di investimento e di vita - è già stato in passato lo stesso per qualcuno altro che purtroppo non è riuscito a concretizzare quel progetto". Per questo, evidenzia Simoncini, "sarebbe auspicabile un fondo di salvaguardia che possa aiutare un imprenditore o un proprietario a pagare il proprio immobile".  
Analizzando i diversi capitoli del Rapporto, emerge che è il Nord del Bel Paese l'area dove si concentra più della metà degli immobili residenziali in vendita con 13.152 unità rilevate e lo studio segnala che a guidare la classifica, per numero di immobili oggetto dello studio, è la Lombardia con 3.343 unità. Nel resto dello Stivale, dal Rapporto semestrale sulle aste immobiliari del Centro Studi Sogeea emerge che è la Sicilia con 2.720 immobili la seconda regione per case o strutture ricettive messe all'asta, seguita dal Lazio con 2.565 immobili, dal Veneto (2.265) e dalla Toscana (2151). Sopra quota 1.500 immobili si trovano anche il Piemonte (1.702), la Campania (1.610).  

A livello di province, invece, spiccano le 1.443 case all’asta della provincia di Roma, cui seguono Vicenza (944), Catania (846) e Bergamo (800). Sul versante turistico ricettivo, le strutture all’asta al dicembre 2019 sono 194 e Firenze e Trento sono le città con più alberghi messi all'incanto (13), seguite da Grosseto (10) e Pistoia (8).  
Osservando il perimetro in cui si muove il dossier degli immobili all'incanto, gli analisti del Centro Studi Sogeea rilevano che "è sempre la fascia di reddito medio-bassa a pagare il tributo più rilevante alla crisi: il 67% delle case in vendita ha infatti un prezzo inferiore ai 100mila euro, percentuale che sale addirittura fino all’88% se si prendono in esame anche gli immobili appartenenti alla fascia tra 100.000 e 200.000 euro".  
"Non si tratta dunque -sottolineano ancora gli analisti- di abitazioni di particolare pregio. Tanti impiegati, piccoli imprenditori, artigiani, commercianti, per anni capaci di fare fronte alle crescenti difficoltà, sul lungo periodo si sono trovati a versare un dazio altissimo, arrivando a intaccare anche il patrimonio più prezioso: la prima casa".  
Per chi invece fosse interessato ad acquistare, il mercato offre notevoli opportunità d’investimento. "Molti istituti bancari mettono a disposizione strumenti finanziari ad hoc per procedere all’acquisto e i meccanismi di vendita all’asta sono trasparenti e tutto sommato semplici, chi ha disponibilità di denaro può realizzare dei veri e propri affari e c’è sempre la possibilità di farsi seguire da un tecnico o da un professionista del settore per avere la sicurezza di non commettere passi falsi" evidenziano infine gli analisti del Centro studi Sogeaa.  

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